Exhibits 32 sixteenth-century tapestries from the former collections of the Gonzaga in the 16th century , all of them woven in Brussels or by Flemish weavers active in Italy, mostly from Italian models.
Publication
Gli Arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento
Guy Delmarcel and Clifford Brown, with contributions by Nello Forti Grazzini, Lucia Meoni and Stefano L’Occaso
28 x 24 cm., 352 pp., 200 illustrations
Milano (Skira) 2010
ISBN: 9788857205663
From the exhibition website, 25 May 2010
La mostra presenta l’affascinante arazzeria delle collezioni Gonzaga ad oggi conosciuta e rintracciata. Le 34 opere tessili in esposizione a Palazzo Te risalgono al periodo rinascimentale, in particolare all’età dei tre figli di Isabella d’Este e Francesco II Gonzaga: Federico II (1500-1540), primo duca e committente di Palazzo Te; Ercole (1505-1563), cardinale e legato pontificio al Concilio di Trento, e Ferrante (1507-1557), comandante in capo delle truppe imperiali, poi governatore di Milano.
Fin dall’antichità questi tessuti preziosi sono stati la componente ornamentale mobile prediletta di re e nobili di tutta Europa. Di dimensioni gigantesche, veri e propri affreschi, erano l’espressione della ricchezza e del prestigio dei committenti . La maggior parte degli arazzi delle antiche collezioni era realizzata da artisti fiamminghi su disegno di maestri come Mantegna, Raffaello e Giulio Romano , e proponeva scene campestri, bibliche e profane.
A Mantova sono permanentemente esposti diciotto arazzi commissionati dai Gonzaga che completano il percorso di mostra: i nove arazzi degli Atti degli Apostoli, copie della serie della Cappella Sistina eseguiti su cartoni di Raffaello, oggi custoditi in Palazzo Ducale ; i tre Millefiori forse di Isabella d’Este e sei episodi della Vita di Cristo, donati al Duomo dal vescovo Francesco Gonzaga nel 1599, oggi nel Museo Diocesano della città.